Sergio nasce a Milano il 1° aprile del 1926. Residente in piazzale Governo Provvisorio come segnala la sua scheda biografica, entra a far parte della 40° Matteotti il 14 giugno del 1944.
La morte avviene in Valtellina il 16 giugno del 1944: tutto inizia, però, il 10 giugno 1944 alcuni partigiani valtellinesi attaccano un treno ad Ardenno, in provincia di Sondrio, su cui viaggiano anche dei nazifascisti. L’azione è diretta dal comandante Dionisio Gambaruto, detto “Nicola”. Durante l’attacco 2 membri della GNR vengono uccisi, mentre 15 militi e 3 tedeschi vengono disarmati e spogliati di scarpe e divise. Il giorno dopo la colonna di “Nicola” marcia su Buglio in Monte e la occupa. Si svolgono subito delle assemblee che destituiscono il podestà e viene nominato un sindaco, facendo di Buglio il primo Comune libero della Valtellina. Dopo soli 5 giorni dall’assalto al treno, però, i nazisti contrattaccano con circa mille uomini. I partigiani decidono di ritirarsi insieme alla popolazione, ma molti di loro vengono fucilati sul posto e tutto il paese viene messo a ferro e fuoco (sono 14 gli abitanti uccisi). Anche Sergio cade in battaglia all’età 18 anni come evidenzia anche la lapide. Il suo nome compare anche sulla lapide di via Rovetta 14.